Superbonus sotto scacco. Il Decreto Salva-spese approderà in Parlamento blindato. La decisione della Commissione Finanze della Camera, di respingere tutti gli emendamenti presentati al Dl n. 212/2023, aumenterà l’incertezza nel settore immobiliare.
Decreto Salva-spese, stop agli emendamenti
Il Decreto Salva-spese, approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri del 2023, mirava a introdurre misure per la salvaguardia delle finanze dello Stato. La Commissione finanze, respingendo tutti gli emendamenti presentati, presenterà il testo in Aula senza modifiche. Questa situazione sottolinea una tendenza del legislatore a mantenere un controllo più rigido sugli incentivi fiscali legati all’edilizia.
Novità anche per il bonus barriere architettoniche
La scure si abbatte anche sul bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche. A partire dal 2024, infatti, l’installazione di nuovi infissi e il rifacimento dei bagni non saranno più considerati interventi ammissibili ai fini dell’ottenimento del bonus. Questa restrizione riduce considerevolmente le opzioni a disposizione dei proprietari di immobili che intendono rendere più accessibili le loro proprietà.
Inoltre, il decreto prevede che la possibilità di cedere il bonus sia consentita solo in casi molto limitati, riducendo così la flessibilità per i beneficiari. Questa limitazione può avere un impatto significativo, soprattutto per quei proprietari che non sono in grado di sostenere direttamente i costi degli interventi e che potrebbero aver pianificato di sfruttare la cessione del credito per finanziarli.
Aumenta l’incertezza nel mercato immobiliare
La mancata accettazione degli emendamenti indica un approccio conservatore del legislatore nel trattare la materia degli incentivi fiscali, probabilmente mirato a garantire una maggiore sostenibilità finanziaria delle misure di incentivo. In questo contesto, gli operatori del settore immobiliare dovranno adeguarsi a un quadro normativo più stringente, prestando particolare attenzione ai requisiti richiesti per accedere ai bonus e alle possibili conseguenze sulle dinamiche del mercato immobiliare.
I pareri del Cresme e dell’OCSE
In Commissione Finanze, sono stati ascoltati diversi soggetti, tra cui il Cresme che ha presentato una dettagliata analisi delle principali criticità del provvedimento in esame.
Il Centro Studi Economia e Mercato dell’Edilizia ha fornito un’analisi approfondita delle principali criticità del provvedimento, evidenziando sia vantaggi che svantaggi della misura SAL. Da un lato, il Cresme ha riconosciuto che la misura SAL offre un vantaggio significativo ai contribuenti. Tuttavia, il Cresme ha anche sollevato preoccupazioni significative riguardo alla potenziale generazione di controversie tra i committenti e le imprese edili. La misura, infatti, non elimina il rischio di disaccordi legati all’esecuzione dei lavori, in particolare in relazione ai pagamenti e alla qualità degli interventi. In questo contesto, il Cresme ha suggerito l’adozione di una misura che faciliti il completamento dei lavori anziché optare per una sospensione parziale dei progetti. Si tratta di una proposta volta a integrare il superbonus con altre misure fiscali esistenti, in modo da creare un sistema più coerente e funzionale.
Parallelamente, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha presentato nel suo “Economic Outlook 2024” alcune considerazioni in merito alla riforma del superbonus. L’OCSE ha suggerito un approccio simile a quello adottato in Francia, mirato a ridurre l’impatto sul bilancio pubblico italiano e, contemporaneamente, a contribuire alla crescita economica. Questa raccomandazione prevede un ripensamento del regime del superbonus, indirizzandolo verso edifici meno efficienti dal punto di vista energetico e combinandolo con un mix di finanziamenti a lungo termine agevolati e sussidi per le famiglie a basso reddito.
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